SULLA PALESTINA E DINTORNI – DOMANDE E RISPOSTE

DomandaE’ opinione molto diffusa nel mondo che Israele stia compiendo un genocidio a Gaza. Tale giudizio corrisponde a verità?

Risposta – Assolutamente no. Il Governo israeliano ha ripetutamente negato che a Gaza sia in atto un genocidio e mettere in dubbio le affermazioni del Governo israeliano costituisce antisemitismo e diffusione dell’odio, che quasi ovunque configura un reato perseguito penalmente. Inoltre la senatrice a vita Liliana Segre ha da tempo chiarito che definire genocidio quanto avviene a Gaza non solo è sbagliato, ma è anche un abuso di tale parola, che può essere correttamente utilizzata solo se gli ebrei ne sono le vittime, non certo se ne sono gli autori. Altrimenti si fa confusione.

Domanda – Se non si tratta di genocidio, si può almeno parlare di violazione dei diritti umani?

Risposta – No, non si può. Israele rispetta scrupolosamente i diritti umani. Si deve infatti tenere sempre presente che per la religione ebraica, che guida le azioni del governo di tale Stato, umani sono solo gli ebrei, tutti gli altri non lo sono [“Gli Ebrei sono chiamati uomini, i non ebrei non sono chiamati uomini” Talmud, Bava Metzia 114b -“Tutti i Gentili (cioè i non ebrei) sono solo animali” Yebamoth, 98a, ecc.]. Quindi, non essendo umani, i palestinesi non possono godere dei diritti umani e di conseguenza nei loro confronti non può esserci violazione di tali diritti.

Domanda – Non appare comunque evidente la violazione delle norme del diritto internazionale e delle convenzioni che regolano la condotta della guerra?

Risposta – Effettivamente, se si esamina a fondo tale questione, si potrebbe riscontrare una certa discrepanza tra l’azione delle forze armate israeliane e le norme a cui ti riferisci, tanto che l’ex presidente USA Biden, avanzò qualche timida obiezione a tale riguardo. Ma gli esponenti di governo israeliani gli risposero in termini ineccepibili, facendogli giustamente notare che nel corso e soprattutto al termine della seconda guerra mondiale gli Alleati sterminarono milioni di civili con i bombardamenti aerei, rasero al suolo migliaia di  città, operarono e favorirono la deportazione di milioni di persone dai loro territori, provocarono la morte di milioni di prigionieri di guerra uccidendoli, torturandoli o imponendo loro condizioni di vita che ne impedivano la sopravvivenza, stuprarono milioni di donne, assassinarono, dopo un processo-farsa o senza, i capi e i dirigenti delle nazioni sconfitte, utilizzarono per molti anni nel dopoguerra milioni di lavoratori schiavi, depredarono i territori da loro occupati e chi viveva in essi, affamarono intere popolazioni con un razionamento dei viveri volutamente  al di sotto del livello di sopravvivenza, ecc.; e se i “liberatori” poterono fare impunemente tutto ciò, perché non potrebbe farlo, in scala molto minore, anche il popolo eletto?

Domanda – Eletto da chi?

Risposta – Da se stesso, all’unanimità.

Domanda – Che cosa ha determinato l’attuale situazione a Gaza?

Risposta – L’attacco palestinese, proveniente dalla Striscia di Gaza, del 7 ottobre 2023 in un territorio che Israele considera suo e la successiva reazione dello Stato ebraico.

Domanda – Tale attacco era imprevisto e imprevedibile?

Risposta – Inizialmente i portavoce del governo israeliano hanno divulgato tale versione, affermando che i propri servizi segreti si erano fatti cogliere completamente alla sprovvista. Successivamente, dopo che la notizia era stata pubblicata sui principali quotidiani del mondo, hanno ammesso che il Mossad era stato informato oltre un anno prima che era in preparazione un’azione del genere, ma non aveva preso in seria considerazione tale informazione. Probabilmente, senza volerlo, la verità l’ha detta il ministro israeliano che ha paragonato l’attacco palestinese del 7 ottobre 2023 a quello giapponese a Pearl Harbour del 7 dicembre 1941 e all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.

Domanda – In altre parole, Israele aspettava l’attacco e non ha fatto nulla per scongiurarlo perché esso gli dava la possibilità di liquidare la Striscia di Gaza, completare l’occupazione della Cisgiordania e ritoccare i confini con Libano e Siria, il tutto al costo di poche perdite?

Risposta – E’ un’ipotesi tutt’altro che irrealistica. Va infatti ricordato che i territori che hai citato rientrano nel progetto “Eretz Israel”, ovvero la creazione del “Grande Israele”, antico obiettivo esplicitamente ripreso dai governanti israeliani fin dalla costituzione dello Stato ebraico il 14 maggio 1948; questo perché, secondo il Tanakh e la Bibbia tali territori formano la “Terra di Israele”, che fu promessa da Dio (il loro) ai discendenti di Abramo attraverso suo figlio Isacco e agli Israeliti, discendenti di Giacobbe, nipote di Abramo, nonché per il fatto che in tempi biblici essi erano occupati dalle 12 tribù di Israele.

Domanda – Quindi, per la stessa ragione, i romani di oggi potrebbero rivendicare il possesso dell’intera Europa occidentale e centrale, dei Balcani, del Nordafrica e del Medio Oriente fino al Golfo Persico, ovvero dei territori che facevano parte dell’Impero romano?

Risposta – Per la stessa ragione………. sì, potrebbero, qualora Giove Ottimo Massimo confermasse di aver promesso a loro tali territori.

Domanda – Per quale motivo i gorvernanti “occidentali” – e non solo – mostrano una enorme tolleranza, se non addirittura una sudditanza, nei confronti di Israele?

Risposta – Il motivo vero e occulto è che gli ebrei, di cui Israele è il fulcro, hanno il totale controllo della finanza internazionale, da cui discende il controllo politico su tutti gli apparati di governo dei vari Stati. Il motivo di facciata è che 6 milioni di ebrei sono stati vittime della shoah.

Domanda – Ci sono prove che 6 milioni di ebrei sono stati vittime della shoah?

Risposta – Certo che ci sono: c’è la confessione di Rudolf Höβ, comandante del campo di Auschwitz, c’è la testimonianza dell’Obergruppenführer SS Ernst Kaltenbrunner su frasi pronunciate da Adolf Eichmann e da lui ascoltate, ci sono le testimonianze dei sopravvissuti.

Domanda – Ma è risaputo che Höβ, dopo essere stato a lungo brutalmente torturato, firmò  una “confessione” redatta dai suoi aguzzini in inglese, lingua che lui nemmeno conosceva, che Kaltenbrunner era un traditore il quale all’epoca della sua testimonianza già lavorava per l’OSS americano e anche in seguito si rivelò individuo del tutto inaffidabile, che i sopravvissuti hanno testimoniato su una quantità di fatti poi rivelatisi mai avvenuti o semplicemente impossibili (gassazioni all’aperto con gli scarichi di motori diesel, piastre elettriche, paralumi fabbricati con pelle umana, saponette confezionate con grasso umano, ecc.); è inoltre risaputo che, nonostante si fossero impadroniti di tutti gli archivi di Stato tedeschi, gli Alleati non hanno mai trovato un solo documento comprovante direttamente o indirettamente l’ordine di sterminio degli ebrei e che l’unica “camera a gas” che viene mostrata ai turisti, quella di Auschwitz, è stata costruita – male – dai sovietici dopo l’occupazione del campo, adattando  a tale scopo quello che in realtà era un rifugio antiaereo.

Risposta – Tutto ciò è irrilevante. Il Tribunale di Norimberga ha stabilito che lo sterminio degli ebrei è realmente avvenuto perché è un fatto notorio e tale motivazione è stata recepita dagli ordinamenti giuridici di tutto il mondo (più o meno) libero. Essendo un fatto notorio si è certamente verificato e metterlo in dubbio comporta l’incriminazione per antisemitismo e diffusione dell’odio.

Domanda  – E i 6 milioni chi li ha contati?

Risposta – Nessuno. Però è noto che nell’ultimo secolo le persecuzioni degli ebrei hanno sempre riguardato sei milioni di individui: tra il 1915 e il 1938 per almeno 10 volte sui principali quotidiani statunitensi è apparsa la notizia che sei milioni di ebrei in Europa venivano sterminati o stavano per esserlo. Ne consegue logicamente che la shoah ha certamente coinvolto sei milioni di ebrei e metterlo in dubbio comporta l’incriminazione per antisemitismo e diffusione dell’odio.

Domanda  – E tutto questo ha un rapporto con quanto avviene a Gaza?

Risposta – Certamente. Rafforza nell’immaginario popolare il concetto che Israele ha il diritto di difendersi in qualsiasi modo, di ricevere illimitati aiuti finanziari e militari, compensi, risarcimenti, pensioni, ecc..

Domanda – Uccidere donne e bambini è una azione difensiva?

Risposta – Si, è una forma di difesa preventiva: eliminare donne e bambini palestinesi, neonati compresi, serve a ridurre l’elevato tasso di natalità di quel popolo e il numero dei futuri combattenti contro Israele, tanto più che essi non sono neppure umani.

Domanda – E che mi dici a proposito del progettato attacco all’Iran, che presto o tardi si verificherà certamente?

Risposta – Anch’esso sarà un’azione di difesa preventiva: la miglior difesa è l’attacco e Israele ha il diritto di difendersi, come hanno sentenziato tutti gli statisti “occidentali”. Se poi ci sarà una reazione ci penseranno gli americani e la NATO a togliere le castagne dal fuoco per Israele, le cui azioni militari hanno sempre come unico obiettivo la difesa. Infatti le sue forze armate sono denominate Israel Defense Forces.

Domanda – Quindi Israele va assolto con formula piena?

Risposta – Nella situazione attuale assolutamente si, se non si vuole finire in galera o peggio. In futuro………chissà.

 

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